Il WWF ed il Global Footprint Network, diretto da Mathis Wackernagel, hanno pubblicato un interessante rapporto dal titolo "Africa, Ecological Footprint and human well-being", ora tradotto in italiano Comparata con il resto del mondo, l'impronta ecologica media degli africani è veramente bassa, troppo bassa per soddisfare i bisogni primari. Nel 1990 il 44.6% della popolazione presente nell'Africa subsahariana viveva in condizioni di estrema povertà e questa percentuale è cresciuta al 46.4% nel 2001. Con la crescita continua della popolazione il numero degli esseri umani che vivranno in estrema povertà in Africa crescerà da 231 milioni a 318 milioni. L'Africa, con un'impronta ecologica media di 1 ettaro globale pro capite (l'impronta ecologica degli abitanti degli USA è di 9.5 ettari globali pro capite), mantiene ancora una discreta biocapacità rispetto all'utilizzo delle proprie risorse ma questo margine si sta assottigliando a causa della continua crescita della popolazione e della sottrazione che viene fatta di queste risorse. Attualmente la popolazione africana è di 846 milioni e la previsione delle Nazioni Unite per il 2050 è di circa 2 miliardi di abitanti. L'Africa si trova quindi ad avere attualmente il 13% della popolazione mondiale ma contribuisce solo al 6% dell'impronta ecologica globale. Un rapporto molto stimolante che aiuta a riflettere fornendoci molti dati utili.
